I primi segnali che un genitore non dovrebbe sottovalutare in un adolescente
L’adolescenza è una fase delicata e di transizione, che porta con sé cambiamenti fisici, emotivi e sociali. È normale che i ragazzi attraversino momenti di confusione, ma alcuni segnali possono indicare la presenza di difficoltà più profonde. In particolare, disturbi alimentari, ansia, depressione e altri problemi psicologici possono emergere in questa fase. Riconoscere i primi segnali di disagio è cruciale per intervenire tempestivamente e garantire un supporto adeguato.
Disturbi alimentari: attenzione ai segnali fisici e psicologici
I disturbi alimentari, come l’anoressia, la bulimia e l’obesità, sono tra i problemi psicologici più comuni negli adolescenti. Questi disturbi non riguardano solo il comportamento alimentare, ma sono spesso il riflesso di una sofferenza emotiva più profonda. I genitori dovrebbero prestare attenzione a segnali fisici e psicologici che potrebbero indicare la presenza di un disturbo alimentare.
Segnali fisici: perdita o aumento di peso drastico, scarsità di energie, disturbi gastrointestinali frequenti, alterazioni nel ciclo mestruale nelle ragazze, pelle opaca e capelli deboli.
Segnali psicologici: ossessione per il peso e l’aspetto fisico, ansia e preoccupazione costante per il cibo e l’alimentazione, frequenti scuse per saltare i pasti o evitare situazioni sociali che comportano il consumo di cibo, cambiamenti nell’umore, introversione e senso di colpa associato al cibo.
Se un genitore nota questi comportamenti, è fondamentale non ignorarli e cercare il supporto di uno psicologo, che possa diagnosticare correttamente la situazione e fornire un intervento adeguato.
Disturbi dell’umore: depressione e ansia negli adolescenti
Oltre ai disturbi alimentari, la depressione e l’ansia sono tra i disturbi psicologici più comuni negli adolescenti. La pubertà è una fase in cui si sperimentano forti emozioni, ma se i segnali di disagio emotivo diventano persistenti, potrebbero indicare la presenza di un disturbo più serio.
Segnali della depressione: cambiamenti nell’umore, tristezza costante, irritabilità, perdita di interesse nelle attività precedentemente gradite, difficoltà di concentrazione, senso di solitudine, pensieri negativi e pessimismo.
Segnali di ansia: preoccupazione eccessiva per eventi futuri, difficoltà a dormire, frequenti attacchi di panico, sintomi fisici come mal di testa o dolori addominali legati alla tensione emotiva, evitamento di situazioni che suscitano preoccupazione.
I genitori devono essere sensibili a questi cambiamenti di comportamento. Se un adolescente mostra un ritiro sociale, una continua irritabilità o segnali di tristezza che durano nel tempo, potrebbe essere il momento di consultare uno psicologo.
Comportamenti a rischio: l’importanza di monitorare i segnali
Durante l’adolescenza, è comune che i ragazzi esplorino nuovi limiti e comportamenti. Tuttavia, alcune condotte possono diventare rischiose e indicare un disagio psicologico profondo. Ad esempio, l’uso eccessivo di sostanze, il comportamento autodistruttivo o la partecipazione a situazioni pericolose possono essere segni che il giovane sta cercando di affrontare un conflitto interiore.
Segnali di comportamenti a rischio: uso di alcol, droghe o altre sostanze, tendenze suicidarie o autolesionismo, coinvolgimento in attività pericolose come il gioco d’azzardo o comportamenti sessuali non protetti, difficoltà a mantenere relazioni sane con amici e familiari.
Questi segnali richiedono un intervento immediato. Un psicologo specializzato può aiutare a esplorare le cause profonde di questi comportamenti e supportare il giovane in un percorso di consapevolezza e cambiamento.
Non sei solo
Quando si verificano situazioni di disagio mentale o di disturbi legati all’alimentazione, spesso si tende a provare vergogna per quanto accade e a colpevolizzarsi. Si inizia a pensare che il mondo fuori sia perfetto, pieno di persone sorridenti e perfette e che il problema siamo noi, o il nostro contesto. Ma non è così! Non pensate di essere soli.
In Italia, oltre 3 milioni di persone soffrono di disturbi alimentari, e il problema purtroppo colpisce spesso gli adolescenti: il 30% dei casi riguarda infatti ragazzi e ragazze tra i 12 e i 25 anni. il disagio mentale non è una colpa: è un fenomeno diffuso e riconoscerlo è il primo passo per affrontarlo. Non c’è nulla di cui vergognarsi, né motivo per nascondere la difficoltà. Chiedere aiuto a chi può supportarvi è fondamentale per garantire ai vostri figli il sostegno di cui hanno bisogno.
Quando è il momento di chiedere aiuto?
Riconoscere i segnali di disagio in un adolescente può essere difficile, soprattutto perché molti comportamenti possono essere attribuiti alla naturale ribellione adolescenziale. Tuttavia, quando i segnali persistono nel tempo e influenzano negativamente la vita quotidiana del giovane, è fondamentale chiedere il supporto di un professionista. Uno psicologo può aiutare a comprendere le radici del problema, facilitare l’espressione emotiva dell’adolescente e fornire strumenti pratici per affrontare le difficoltà.
Inoltre, il supporto psicologico può essere utile anche per i genitori, che possono sentirsi sopraffatti dalla situazione. L’approccio terapeutico può includere sia il lavoro individuale con l’adolescente, sia il coinvolgimento della famiglia per garantire un ambiente di supporto sano e protettivo.
Conclusioni: l’importanza di non sottovalutare i segnali
Il benessere psicologico degli adolescenti è fondamentale per il loro sviluppo. Non sottovalutare i segnali di disturbi alimentari, depressione, ansia o comportamenti a rischio è cruciale per prevenire problemi più gravi in futuro. La consulenza di uno psicologo può fornire il supporto necessario per affrontare queste difficoltà in modo sano ed efficace, promuovendo un percorso di crescita equilibrato e positivo. Se un genitore nota uno o più di questi segnali nel proprio figlio, è importante agire tempestivamente, senza paura di chiedere aiuto.
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